Luca Buratto

Vincitore dell’edizione 2015 dell’Honens International Piano Competition di Calgary, Luca Buratto si distingue per le sue interpretazioni “ricche di finezza e di una fortissima immaginazione” (Musical America). Grazie alla vittoria al prestigioso concorso canadese, Luca Buratto ha già avuto modo di esibirsi in importanti sale da concerto quali Wigmore Hall, a Londra (“Graceful, analytical, meticulous, Buratto is a name to watch” The Guardian) e Carnegie Hall, a New York (“… an artist who is both illuminating and unafraid” Concerto.net). È stato inoltre invitato ad esibirsi in importanti Festival internazionali quali il Lugano Festival per il Progetto Martha Argerich, il Busoni Festival e il Marlboro Music Festival, invitato da Mitsuko Uchida nel 2016 e nel 2017.

Terzo classificato e premio del pubblico alla “XVI International Schumann Competition” nel 2012, Luca Buratto mantiene da sempre un profondo legame con la musica di Robert Schumann, suo autore di riferimento. Oltre ad essersi esibito più volte a Zwickau presso la casa natale del compositore tedesco, il pianista milanese ha scelto di dedicare proprio a Schumann il suo primo album in studio, edito da Hyperion nell’aprile 2017. Il CD ha ottenuto recensioni entusiastiche sulle principali testate specializzate a livello internazionale ed è stato presentato su diverse radio europee e nord-americane.

In Italia debutta nel 2003 presso la Sala Verdi del Conservatorio di Milano con un concerto per la “Giornata della Memoria”, eseguendo musiche di Renzo Massarani, suo bisnonno, attirando l’attenzione del pubblico e della critica.

Si diploma proprio a Milano nel 2010 (massimo dei voti, lode e menzione d’onore) nella classe della professoressa Edda Ponti, proseguendo poi gli studi al Conservatorio di Bolzano con il maestro Davide Cabassi e frequentando, come “Theo Lieven Scholar”, il Master of Advances Studies in Music Performance and Interpretation presso il Conservatorio della Svizzera Italiana di Lugano, dove consegue il titolo con il massimo dei voti nel 2013 nella classe del maestro William Grant Naboré.